mercoledì 5 novembre 2008

Laurea in enologia

Aggiorno il blog dopo 9 mesi, sono un po troppi è vero. Comunque non sono stato con le mani in mano: a settembre ho concluso il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia a Conegliano (TV). 3 giorni dopo ho iniziato la vendemmia a Cirò che si è conclusa da due settimane; l'ultima svinatura 2 giorni fa.

Quella che vedete in foto è l'aula magna dove il 19 Settembre ho discusso la tesi:
"Caratterizzazione chimico, fisica e sensoriale di vini ottenuti dalla vinificazione in purezza di uve della cv. Gaglioppo e confronto con tagli da uve delle cv. Magliocco e Cabernet sauvignon."
la relatrice è stata la Prof.ssa Antonella Bosso.

I
n pratica nella prima parte della tesi ho vinificato in purezza uve Gaglioppo secondo due protocolli e ho seguito l'affinamento fino a 18 mesi, valutando l'evoluzione chimico fisica e sensoriale dei vini con particolare riguardo ai parametri del colore.
La tesi è proseguita confrontando attraverso l'analisi sensoriale il vino ottenuto da Gaglioppo in purezza con tagli dello stesso vino con
vini da Magliocco e Cabernet sauvignon.

Conclusioni?
Nella vinificazione del Gaglioppo in purezza sono stati evidenziati punti critici nel processo tecnologico che possono influire sull'estrazione e sulla stabilità del colore, resta comunque punto fermo che la qualità si ottiene in vigna.
Per quanto riguarda la seconda parte del lavoro, i tagli con vini da Magliocco sono risultati preferiti ai tagli con il Cabernet s.
Lo studio invita a riflettere sul ricchissimo patrimonio ampelografico calabrese che ha enormi potenzialità eenologiche. I vitigni autoctoni calabresi possono rappresentare una valida alternativa all'utilizzo di cultivar internazionali.




In poche parole i francesi direbbero Terroir, Terroir, Terroir!!

Della vendemmia vi racconterò nel prossimo post, a breve.

Ciao, Francesco Maria De Franco, per troppo tempo architetto da oggi enologo, o se preferite archenologo
.

1 commento:

  1. ciao francesco. Leggendo il tuo blog, finalmente riesco a capirci qualcosa sui nostri vitigni e le loro differenze, come si relazionano con lo stato zuccherino, con il clima, il momento giusto di maturazione delle uve e la sua raccolta,,,,insomma il tuo blog, da molti spunti per approfondire la conoscenza anche del magliocco, che fino ad oggi avrei potuto associarlo ad un tipico tessuto di "maglia Marocchina"...inoltre belle le foto che appaiono in dissolvenza, quella sui sassi, la foglia e soprattutto la spremitura del mosto che sembra il battito di un cuore come in un intervento chirurgico....queste le mie umili impressioni,,,un saluto dalle vigne di fellbach, Geppi.

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