domenica 15 novembre 2009

Vendemmia calabrese (elogio del Gaglioppo)


Pietro, un mio amico che studia enologia a Montpellier, quando ha letto su Facebook che il 20 di Ottobre ero ancora in vendemmia mi ha risposto: ma sei in Calabria o in Alsazia?

Molti pensano che in Calabria la vendemmia sia precoce, cioè Agosto-Settembre perchè dicono è molto caldo. Ma non hanno fatto i conti con il Gaglioppo uno dei grandi vitigni della viticoltura italiana.

Se è vero che per le varietà internazionali la vendemmia è anticipata (Sauvignon e Chardonnay dai primi di Agosto) per il Gaglioppo la raccolta avviene, generalmente, tra la prima e la seconda settimana di ottobre.

Infatti il Gaglioppo è un vitigno presente da secoli sulle terre calabresi e perfettamente adattato alle nostre condizioni pedoclimatiche.

Quindi mentre le tanto esaltate varietà internazionali non vedono l'ora di essere raccolte, il Gaglioppo attende pazientemente e matura con lentezza fino ad Ottobre riuscendo così a preservare aromi, acidità ecc. caratteristiche che vengono pregiudicata dalle alte temperature.

Una maturazione lenta è la caratteristica dei grandi vitigni nel loro territorio d'origine: è il caso del Nebbiolo in Piemonte o del Pinot nero in Borgogna, per citare due grandi vitigni che con il Gaglioppo condividono anche una bassa intensità del colore e un contenuto elevato di tannini.

Se siete amanti dei numeri e dei dati scientifici guardate questa tabella pubblicata dall'ARSSA Calabria che rileva il grado di maturazione di diversi vitigni nella provincia di Crotone al 18 Agosto 2009

Facendo il confronto tra il Gaglioppo o il Magliocco (varietà autoctone calabresi) e il Cabernet Sauvignon, si nota che a valori comparabili di zuccheri, si contrappongono valori di acidità totale e di pH decisamente sfavorevoli per il Cabernet Sauvignon, che potranno solo peggiorare con il procedere della maturazione.

"Autoctono" quindi non è un termine oggi di moda, ma il risultato di un lungo processo di adattamento alle condizioni pedoclimatiche che alcune varietà di vite hanno condotto nel tempo, dando luogo a prodotti di qualità e unici se coltivati nel territorio d'origine.

Sfatiamo dunque il mito, tanto caro ad una "moderna" enologia, che tutto si possa fare dappertutto con la stessa qualità.

Finiamola di definire "migliorativi" vitigni che sono grandissimi nella loro terra d'origine, ma assolutamente mediocri in altri contesti.


Nel prossimo post vi racconterò della mia vendemmia 2009

2 commenti:

  1. pH del Greco 9,22??????? Com'è possibile???!?!??!?

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  2. Fa piacere trovare lettori attenti, in effetti un pH di 9,2 è impossibile. L'attenzione del post era sulle uve a bacca rossa e non ho controllato i dati relativi al Greco Bianco. Sicuramente è un errore di trascrizione infatti 9,2 è anche il valore dell'acidità. Ho riguardato i dati pubblicati dall'ARSSA e nelle analisi del 12 Agosto riportano per il Greco addirittura pH 13,48 mentre le analisi del 25 Agosto riportano un ph di 3,24 questo si possibile.
    Grazie per aver rilevato l'incronguenza, un saluto Francesco De Franco

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